Secondo la leggenda nella sua versione più nota, Santa Barbara nacque a Nicomedia, figlia di un satrapo di nome Dioscuri, che la rinchiuse in una torre con due finestre per proteggerla da ogni attacco della propaganda cristiana.
Alcuni sostengono che Santa Barbara sia di Baalbeck e che in questa città si sia svolta la storia del suo martirio; tuttavia, questa informazione non è confermata. Convertita al cristianesimo nonostante le precauzioni del padre, fece aprire nella sua torre una terza finestra, per rappresentare la Santissima Trinità. Sentendo la notizia della sua conversione, il padre, furioso, ne esige la morte, e lo fa subire ogni sorta di supplizio. Alcune tradizioni riportano che nel tentativo di fuggire, un masso si spacca miracolosamente davanti a lei, permettendole di fuggire dalle mani dei suoi aguzzini. Finisce per morire decapitata dal padre, che a sua volta muore colpito da un fulmine.
Il suo culto si diffuse in Oriente, poi in Occidente nel XV secolo. Nelle Chiese d’Oriente è celebrato e rappresentato anche con Santa Giuliana dove sono esposti insieme nell’iconografia. Santa Barbara è rappresentata con una torre a tre finestre, spesso con indosso la corona del martirio o con in mano una croce o una palma che simboleggiano anche il suo martirio, e recante un ciborio.
L’esistenza di Sainte Barbe è tuttavia oggetto di controversie, quanto alla sua storicità. Alcuni sostengono che si tratti più di una fantasia, altri ne confermano l’esistenza e il culto che risalgono agli albori del cristianesimo. A causa di queste esitazioni, e della mancanza di precisione nei vari resoconti riportati sulla sua storia, e dell’imprecisione nello spazio e nel tempo dello svolgersi dei fatti, la Chiesa cattolica non celebra più ufficialmente Santa Barbara.
Il 14 febbraio 1969, papa Paolo IV pubblicò il suo Motu proprio “Mysterii paschalis”, una sorta di nuovo calendario rivolto alla Chiesa universale, in cui – tra l’altro – ridusse il numero delle feste dei santi, tra cui la storicità non è confermato. Holy Beard viene così rimosso dal calendario romano generale, ma vi compare nella categoria dei “Propri” (feste speciali per una specifica comunità cristiana), i Santi celebrati in Libano.
di Marie-Josée Rizkallah
Riferimenti bibliografici
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